''Harlequin EP'' segna l'uscita di un nuovissimo lavoro per Miss Stereochemistry, che si ripropone attraverso  una collezione di memorie di viaggi tra le vie di città come Barcelona, Istanbul, Belgrado e Berlino. Karla Hajman è un'ex-scienziata che ha lasciato il Dottorato in Audiologia Sperimentale per occuparsi delle orecchie umane da un altra prospettiva. Nata a Belgrado, iniziò a comporre da bambina, influenzata dal padre musicista. Dopo i bombardamenti del 1999, la cantautrice si spostò in Italia, dove durante l'Università nacque il progetto Stereochemistry . Il nome fu rubato dai libri di enzimologia in cui il gioco di parole stereo-chimico ispirò la volontà di esprimere la dicotomia dell'animo di Karla, divisa tra la musica e la scienza.


In questo secondo lavoro, quattro sono le città ed i capitoli della storia narrata: il filo rosso è la riflessione secondo cui i confini tra culture e persone esistono solamente quando vengono percepiti come se fossero dei limiti. I pregiudizi invece non servono, mentre è utile una visione ampia e non superficiale del mondo per capirne la bellezza. Le quattro tracce si muovono sulle note di un genere abbastanza misto, un incrocio tra musica elettronica, folk e swing, che non trascende dalle radici balcaniche di Karla, espresse già nel primo brano, “Harlequin” narrante la storia di tre personaggi: una timida cantautrice tedesca, un busker brasiliano innamorato di hang drum e musica ambientale, ed un'estroversa regina di gypsy-cabaret Yugoslava? Tre persone molto diverse ma che non si tirano indietro davanti alle differenze di cultura, religione, nazionalità e lingua. Si parla in 'Harlequin'' di amicizie speciali, con una dedica a Julia Kotowski e Pedro Collares, due “arlecchini” incontrati da Miss Stereochemistry tra le strade di Istanbul e Barcelona.
La seconda traccia prende il titolo di 'Echo Love' ed il suo sound si ispira ad un intreccio tra suono ed ambiente, ammaliante come l'intreccio tra persone. Il protagonista è un eco che continua a cantare tra le montagne, così come le nostre anime risuonano con l'amore per le persone care, quando non ci sono più.
Proseguendo nell'ascolto incontriamo l'inno degli one-night-stands rivisitato in chiave elettro-swing, ovvero “Shut Up and Fuck Me”, che svolge una analisi satirica del consumismo emozionale del giorno d'oggi. Si parla di ruoli sociali imposti ed accettati e della comunque presente omogeneità tra prede e predatori.
Quarta traccia: “Smells Like Teen Spirit”, una delle canzoni storiche dei Nirvana e degli anni '90 reinterpretata in una chiave diversa da quella delle solite cover. La storia dice che insieme alla “Under the Bridge” dei RHCP, questo è l'ultimo brano che Karla ha ascoltato prima che la tenda d'embargo totale separasse la Yugoslavia dal resto del mondo, dopo l'inizio della guerra civile nel 1991. I due brani costituiscono la colonna sonora d'infanzia di Miss Stereochemistry, con un promemoria che poco è cambiato nel mondo, da quegli anni '90 Yugoslavi. È un abbraccio a Kurt Cobain, David Grohl, Krist Novoselic e a tutto ciò che hanno creato.
Dopo le quattro tracce troviamo cinque remix che quindi portano ''Harlequin EP'' ad un totale di nove brani - inclusa una versione speciale del brano Harlequin nella chiave trip hop, fatta dal progetto Kinestatics che Karla condivide con Steven Rutter dei B12 (UK).