Paolo Benvegnù - H3+
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02/03/2017 | leslie-fadlon
- 2777
Esce il 3 marzo 2017 il nuovo disco di Paolo Benvegnu' e lo fa fregiandosi di un titolo emblematico: “H3+”. L'album, pubblicato da Woodworm Label e distribuito da Audioglobe, segna il ritorno del cantautore milanese con una tracklist di soli inediti.
E' un disco di pancia questo H3+”, un capolavoro nello stile tipico di Paolo Benvegnù, unico nel suo genere per la sua capacità straordinaria di realizzare perle musicali di estremo vigore e di sublime poeticità. Sono passati tre anni da “Earth Hotel” e oggi Benvegnù ci regala un album i cui temi toccano zone ampie e sensibili: la perdita, l'abbandono e la rinascita; si danza immersi tra un'antologia di visioni, dove la grazia, la molecola alla base della vita, riempie gli spazi tra le emozioni, conservando la memoria di quello che siamo stati e quello che saremo.
Il titolo, a prima vista emblematico, in realtà rappresenta lo ione triatomico d'idrogeno, quella infinitesima particella che si pone a base dell'universo, un po' come quell'amore dall'ineguagliabile bellezza che viene narrato da Paolo Benvegnù attraverso queste dieci tracce, canzoni profonde e sempre ispirate.
Sembra che “H3+” concluda la trilogia iniziata da “Hermann” e “Earth Hotel”: un viaggio a tre tappe all'interno dell'anima.
Paolo Benvegnù, a proposito del disco, ha detto:
''H3+ è la molecola maggiormente presente negli spazi interstellari, nell'universo conosciuto.
Una leggenda racconta del fatto che ogni molecola di H3+ sia in realtà la reincarnazione di un essere umano.
Siamo pragmatici.
Non è così.
Ma un pomeriggio di tre anni fa, un pomeriggio di ottobre.
Uno di quei pomeriggi dove il primo imbrunire porta una luna gialla e gigantesca, ho sentito una voce provenire da lontano.
Racchiusa in un fiore, mi ha parlato di abbandono e vendetta.
Di distanza e miracoloso Sentire.
E mi ha dettato un'invenzione da propagare, un'intuizione da convogliare.
Tutto è finito in questo disco.
Molto non ricordo.
Poco dimentico.
Quel fiore.
Mi ha detto di chiamarsi Victor Neuer, esploratore.
Buon ascolto.''
Il disco si apre con 'Victor Neuer', brano trascendentale che sembra porsi a preghiera verso una Dea che preannuncia nuova vita, alla quale si domanda cosa ci sia da vedere e da immaginare; 'Macchine' parla della ricerca di un nuovo mondo, ''un posto dove esiste tutto, dove non esistere''. E' un chiaro omaggio a David Bowie la terza traccia, ''Goodbye Planet Earth'', psichedelica, armoniosa e con richiami al pezzo di storia ''Ashes to ashes''. 'Olovisione in parte terza' è un brano idilliaco, un diamante rarissimo, un vero pezzo ''alla Benvegnù'', ispirato ad un amore così grande da diventare indescrivibile. Un amore atteso, come un'esistenza da rendere finalmente completa.
E' la ricerca di sé stessi e di emozioni che si avvicina agli occhi sulle note di 'Se Questo Sono Io', tra fiumi di gioia infinita e terre selvagge da amare; 'Quattrocentoquattromila' sono le vibrazioni vitali presenti in uno spazio infinito. Ritmi oscuri e sensuali aprono 'Boxes', facendoci godere quella voce virile che Benvegnù porta dentro di sé; nello stesso modo e con lo stesso vigore ''tutto è luce'' in 'Slow Parsec Slow' e si incontrano nuovamente gioie spaziali nella nona traccia, 'Astrobar Sinatra': un mattino, un bicchiere e la distruzione del tempo, del rumore e del sole: è il preludio alla rinascita. E' la ciliegina sulla torta 'No Drinks No Food', una canzone sui passi che facciamo nella vita; passi a volta incerti, a volte determinati, ma sempre necessari. Le visioni sono quelle di romantiche cascate e il testo, melodioso e bellissimo, ricorda per certi versi anche le sperimentazioni che Paolo Benvegnù operava nei brani della sua storica band, gli Scisma.
''H3+'' è un album ricolmo di meraviglia, una ricetta magica verso la sensazione di pienezza e di pace che difficilmente riusciamo oggi a contemplare. E' come se, per l'ennesima volta, Paolo Benvegnù ci avesse letto dentro, traducendo in testi e musica le emozioni più belle, quelle più dure, quelle più uniche. Dieci brani sembrano persino pochi e, come dopo aver preso una boccata d'ossigeno, ne vorremmo sempre di più.
Queste le date del tour di presentazione di questo H3+, da non perdere.
H3+ TOUR
18-mar Arezzo - Karemaski
25-mar Ravenna - Bronson
1-apr Modena - Off
7-apr Santa Maria a Vico (CE) - Smav
13-apr Roma - Monk
15-apr Brescia - Latteria Molloy
21-apr Milano - Serraglio
28-apr Bologna - Locomotiv
29-apr Torino - Officine Corsare
5-mag Firenze - Tender
E' un disco di pancia questo H3+”, un capolavoro nello stile tipico di Paolo Benvegnù, unico nel suo genere per la sua capacità straordinaria di realizzare perle musicali di estremo vigore e di sublime poeticità. Sono passati tre anni da “Earth Hotel” e oggi Benvegnù ci regala un album i cui temi toccano zone ampie e sensibili: la perdita, l'abbandono e la rinascita; si danza immersi tra un'antologia di visioni, dove la grazia, la molecola alla base della vita, riempie gli spazi tra le emozioni, conservando la memoria di quello che siamo stati e quello che saremo.
Il titolo, a prima vista emblematico, in realtà rappresenta lo ione triatomico d'idrogeno, quella infinitesima particella che si pone a base dell'universo, un po' come quell'amore dall'ineguagliabile bellezza che viene narrato da Paolo Benvegnù attraverso queste dieci tracce, canzoni profonde e sempre ispirate.
Sembra che “H3+” concluda la trilogia iniziata da “Hermann” e “Earth Hotel”: un viaggio a tre tappe all'interno dell'anima.
Paolo Benvegnù, a proposito del disco, ha detto:
''H3+ è la molecola maggiormente presente negli spazi interstellari, nell'universo conosciuto.
Una leggenda racconta del fatto che ogni molecola di H3+ sia in realtà la reincarnazione di un essere umano.
Siamo pragmatici.
Non è così.
Ma un pomeriggio di tre anni fa, un pomeriggio di ottobre.
Uno di quei pomeriggi dove il primo imbrunire porta una luna gialla e gigantesca, ho sentito una voce provenire da lontano.
Racchiusa in un fiore, mi ha parlato di abbandono e vendetta.
Di distanza e miracoloso Sentire.
E mi ha dettato un'invenzione da propagare, un'intuizione da convogliare.
Tutto è finito in questo disco.
Molto non ricordo.
Poco dimentico.
Quel fiore.
Mi ha detto di chiamarsi Victor Neuer, esploratore.
Buon ascolto.''
Il disco si apre con 'Victor Neuer', brano trascendentale che sembra porsi a preghiera verso una Dea che preannuncia nuova vita, alla quale si domanda cosa ci sia da vedere e da immaginare; 'Macchine' parla della ricerca di un nuovo mondo, ''un posto dove esiste tutto, dove non esistere''. E' un chiaro omaggio a David Bowie la terza traccia, ''Goodbye Planet Earth'', psichedelica, armoniosa e con richiami al pezzo di storia ''Ashes to ashes''. 'Olovisione in parte terza' è un brano idilliaco, un diamante rarissimo, un vero pezzo ''alla Benvegnù'', ispirato ad un amore così grande da diventare indescrivibile. Un amore atteso, come un'esistenza da rendere finalmente completa.
E' la ricerca di sé stessi e di emozioni che si avvicina agli occhi sulle note di 'Se Questo Sono Io', tra fiumi di gioia infinita e terre selvagge da amare; 'Quattrocentoquattromila' sono le vibrazioni vitali presenti in uno spazio infinito. Ritmi oscuri e sensuali aprono 'Boxes', facendoci godere quella voce virile che Benvegnù porta dentro di sé; nello stesso modo e con lo stesso vigore ''tutto è luce'' in 'Slow Parsec Slow' e si incontrano nuovamente gioie spaziali nella nona traccia, 'Astrobar Sinatra': un mattino, un bicchiere e la distruzione del tempo, del rumore e del sole: è il preludio alla rinascita. E' la ciliegina sulla torta 'No Drinks No Food', una canzone sui passi che facciamo nella vita; passi a volta incerti, a volte determinati, ma sempre necessari. Le visioni sono quelle di romantiche cascate e il testo, melodioso e bellissimo, ricorda per certi versi anche le sperimentazioni che Paolo Benvegnù operava nei brani della sua storica band, gli Scisma.
''H3+'' è un album ricolmo di meraviglia, una ricetta magica verso la sensazione di pienezza e di pace che difficilmente riusciamo oggi a contemplare. E' come se, per l'ennesima volta, Paolo Benvegnù ci avesse letto dentro, traducendo in testi e musica le emozioni più belle, quelle più dure, quelle più uniche. Dieci brani sembrano persino pochi e, come dopo aver preso una boccata d'ossigeno, ne vorremmo sempre di più.
Queste le date del tour di presentazione di questo H3+, da non perdere.
H3+ TOUR
18-mar Arezzo - Karemaski
25-mar Ravenna - Bronson
1-apr Modena - Off
7-apr Santa Maria a Vico (CE) - Smav
13-apr Roma - Monk
15-apr Brescia - Latteria Molloy
21-apr Milano - Serraglio
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