Nightguide intervista Postino

Nightguide intervista Postino

Un cantautore di ultima generazione con radici antiche, con una busta chiusa da un cuore cucita sulla schiena: Postino è esploso nelle cuffie degli italiani con Spotify e YouTube, ma scrive musica da anni e, adesso, è uscito con Latte di soia, la sua prima fatica. Ne abbiamo parlato con lui.


La tua musica è esplosa in poco tempo, fra Youtube e Spotify: come ti sei sentito quando hai visto che così tante persone si trovano in quello che scrivi, e come mai ha deciso di iniziare a far sentire la tua musica?
Il tutto è nato un po' per Caso perché io nella vita faccio e sono tutt'altro che un musicista.Negli ultimi sei anni, per Caso, ho scritto un po' di canzoni che non sono quasi mai uscite dalle mura di camera mia, fino a che, per regalo di laurea, ho deciso di incidere un album. Inizialmente doveva essere un disco per ricordo, per non perdere parti di parti di me che avevo chiuso tra le corde di una chitarra e cinque frasi, ma parlando con l'etichetta Labella Dischi che ho vicino casa, mi è stato suggerito di provare a fare un progetto che pensasse più in grande anche perché a loro i pezzi piacevano molto, e niente è iniziato tutto così senza grandi pretese.


Latte di soia è stato definito quasi un esorcismo di tutto ciò che vorremmo dire ma finiamo per tenerci dentro: cosa ne pensi?
Fondamentalmente l'ho definito io così, scrissi che erano tutte quelle parole che normalmente rimbalzavano in camera tra i muri. Ed è effettivamente così. Questo disco contiene tutte quelle riflessioni che facciamo quando siamo soli a fare i conti con noi stessi, è un disco sincero, una raccolta di brani scritti in diversi anni per esorcizzare tutto quello che non raccontiamo mai a nessuno, spesso nemmeno a noi stessi.


Chi ti ha influenzato mentre scrivevi i tuoi pezzi? Hai qualche “nume tutelare”?
Per quanto riguarda solo la scrittura dei testi sicuramente gli input principali provengono dalla scena cantautoriale italiana, da Dalla, Battiato, De Gregori, Battisti a Niccolò Fabi, Brunori, Dente. Per le sonorità mi piace molto Alberto Camerini con la sua elettronica anni 80.


I tuoi concerti vanno alla grande: come ti senti nei live, e che impressione ti da vedere che le persone ti seguono così?
È una bella sensazione vedere che quelle canzoni che scrivevo in camera sono diventate un po' le canzoni di tutti. Adesso non mi resta che aspettare il prossimo tour e cantarle a squarciagola insieme a tutti per sentirsi più leggeri.


Quali sono i prossimi programmi?
I programmi solitamente vengono fatti in funzione delle nostre previsioni riguardo al futuro, e malgrado ognuno di noi riponga nel futuro delle aspettative che spera si avverino quanto prima, credo che non si debba troppo disperare se certi risultati tardino a giungere perché sono essi stessi la spinta al miglioramento e alla ricerca 
continua. A parte le cazzate, Los Angeles and money.


Puoi dirci i tuoi tre dischi preferiti?
Come è profondo il mare - Dalla.
A casa tutto bene - Brunori
Rockmantico - Camerini

interviste, postino

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