AcidaBasicaErotica è un disco da “vedere” e da ascoltare come se fosse la prima stagione di una miniserie di nove episodi. Una specie di “Black Mirror” dove il nero diventa “Pink”, nella sua natura bipolare di colore caldo e freddo, passionale e ribelle, leggero e profondo. E' un gioco di specchi dove oltre al mio riflesso c'è anche quello di tutta la realtà che vivo e attraverso (la vita notturna di Bologna, la vita diurna a contatto con adolescenti millenials delle scuole di provincia in cui insegno, innamorarsi, lasciarsi, la fluidità delle esperienze sessuali, la lotta alla violenza di genere, l'anti razzismo, la critica sociale, l'amore conflittuale per la propria regione d'origine). Registrato totalmente in analogico su un registratore a nastro Telefunken, Marzia Stano in arte UNA ha suonato tutti gli strumenti (batterie, percussioni, bassi, sintetizzatori e voci) dando libero sfogo alla sua visione compositiva. Al suo fianco come produttore artistico Sergio Altamura (chitarre e programmazioni). AcidaBasicaErotica è il titolo ideale e meglio rappresentativo per sottolineare la natura triangolare dell'album: femminile, non molle, ribelle, passionale ma anche razionale; di una vita in cui rabbia e tenerezza, male e bene evocati dalla metafora dell'acido e basico, trovano equilibrio nell'addizione e non nella sottrazione e da cui nasce un terzo elemento: la passione e l'erotismo, il corpo e la sua autodeterminazione. Citazione a Madonna la regina della rivoluzione femminista nell'ambito musicale, della moda e del cinema ma anche inno alla leggerezza e all'immediatezza.
Ne abbiamo intervistato l'autrice, UNA.

 
Ciao Marzia, come nasce “AcidaBasicaErotica”?
ABE è un disco da “vedere”, oltre che da sentire, come una miniserie ambientata in più luoghi, sono tre anni raccontati in nove brani e registrati in un solo mese. È un disco triangolare, nato da una sola testa ma realizzato in collettiva. Questa volta mi sono presa delle grosse responsabilità di arrangiamento, produzione e a parte alcuni strumenti e alcune canzoni, come Marie e per Sempre dove c'è lo zampino di Gianni Masci, ho suonato e composto le musiche di tutti i brani. C'è la mia testa è il mio cuore qui dentro e spero si senta. C'è Elastico FaART la factory gestita da noi, quattro socie, donne e artiste con la missione di accogliere e sostenere l'arte visiva e la musica underground e con cui abbiamo pensato a tutto, dall'art work del disco, firmato dal duo di street artist To/Let, alle magliette serigrafate a mano, alla tracklist, al videoclip. E poi c'è Sergio Altamura che ha firmato la produzione artistica e che ha creduto in me dal primo momento, lasciandomi moltissimo spazio espressivo senza farmi mai sentire la pressione delle ore di studio o della scadenza che si avvicinava, Ale Bavo che ha interpretato il missaggio perfettamente in linea con la nostra idea di suono e Puglia Sounds che ha creduto ancora una volta nella mia musica offrendomi l'opportunità reale di pubblicare un terzo disco.​

È stato registrato totalmente in analogico su un registratore a nastro Telefunken. Come mai questa scelta?
Volevo un disco che avesse un suono caldo e corposo. Per questo ho scelto uno studio e un produttore “analogue addicted” pur trattandosi di un disco elettronico. È stato un processo più lungo ma ha dato i suoi frutti, guardavamo girare il nastro del telefunken come catturati da una visione mistica.​

È vero che hai suonato quasi tutti gli strumenti di questo disco?
È una domanda che avresti fatto anche ad un uomo? 

“Erotica” è una citazione a Madonna?
Si. Madonna ha portato la rivoluzione sessuale di genere nel Pop, l'ha portata nella casa delle madri, delle nonne, delle zie, nelle vite della gente più semplice che non pensava fosse nemmeno possibile che una donna potesse essere così libera, sfrontata e contemporaneamente di successo. Ha capovolto i ruoli di genere nei suoi video come nella sua vita e penso a brani come “Material girl” o “Papa don't preach” dove lei ha una carica erotica potentissima pur avendo un look “maschile”. Penso che le rivoluzioni che restano appannaggio delle élite non cambino di molto il mondo, mentre il coraggio di essere se stesse nella vita di tutti i giorni, si e Madonna ne è un esempio, che ancora oggi sconvolge certi stereotipi con il post di una sua foto con la cellulite in bella vista, dimostrando di non avere paura del tempo che passa, di non essere schiava di un certo immaginario maschile in cui all'uomo è concesso invecchiare, avere le rughe e risultare anche attraente, mentre ad una donna no.



Com'è parlare di coming out attraverso la musica?
Per me è molto bello e naturale non dover fingere di essere diversa da quella che sono e so di pagarne il prezzo a livello commerciale, ma non mi importa perchè il mio scopo è quello di trasmettere fiducia e coraggio in chi mi ascolta.

 
Che dischi hai ascoltato durante le fasi di composizione dell'album?
Ho ascoltato Noga Erez, Bath for Lashes, Cat Power, Random Recipe, Nicola Cruz, Glass Animal, Jamie XX, mentre di musica italiana ho ascoltato Cosmo, Coez e Miss Keta per capire cosa si stesse producendo nel panorama “indie”, che onestamente conosco e seguo pochissimo. Quando tornavo a casa dallo studio però c'era sempre Chopin nelle mie cuffie :)

 
Tra i tanti artisti con cui hai lavorato, di chi conservi il ricordo più bello o più divertente?
Senza andare troppo indietro nel tempo, di recente ho accompagnato Angela Baraldi in tour come batterista e tastierista e ogni data è stata un'avventura. Angela fa morire dal ridere, ha un senso dello humor pazzesco, è una persona onesta, gentile ed è un pozzo di esperienza e professionalità, oltre che essere un esempio di integrità artistica e umana.

 
E l'artista con cui vorresti suonare come sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è vivere vicino al mare. 

 
 
Quali sono i prossimi progetti di UNA?
Non so cosa mi attende, per adesso ci tengo a portare in tour AcidabasicaErorica, il resto chi lo sa.