Intervista a Mirca Ferri, autrice di Radici d’infanzia, ali di vita

Intervista a Mirca Ferri, autrice di Radici d’infanzia, ali di vita

 Mirca Ferri esordisce nella narrativa pubblicando in self publishing una raccolta di testi in prosa: Identità perse, raccolte, perdute e ritrovate. Il suo primo romanzo Radici d'infanzia, ali di vita (Edizioni Eracle, 2018) ripercorre la sua infanzia nell'Azienda agricola della famiglia, un luogo che attraverso gli occhi della scrittrice bambina risulta magico, testimone di momenti unici e di legami che hanno resistito all'inesorabile scorrere del tempo.
 
«Radici d'infanzia, ali di vita contiene memorie, buoni sentimenti, avventure e anche una certa dose di misteri. Un'autobiografia ricca di spunti di riflessione, in cui ci si può meravigliare e anche commuovere. Come definiresti il tuo romanzo?».
Essendo un romanzo autobiografico lo considero, ovviamente, il riassunto di un bellissimo periodo che ho vissuto. Comprendo che non è un genere letterario tra i preferiti dalla maggioranza, ma personalmente amo molto leggere e scrivere di avvenimenti realmente accaduti.
 
«Nella realtà odierna caratterizzata da mondi virtuali e rapporti superficiali, in cui è il futuro e le sue ipotetiche conquiste ad essere bramato, spesso a scapito del presente, che importanza riveste un'opera che esalta il valore dell'amicizia sincera e profonda, e che ricorda quanto sia essenziale cogliere la bellezza del vivere il momento presente, con i suoi doni e anche con i suoi affanni?».
Credo che il presente, come più volte citato da altre fonti, sia un dono, del quale spesso non ci rendiamo conto. Forse è il desiderio di andare sempre oltre che ci porta a considerare il futuro come la promessa di qualcosa di migliore.  Sinceramente, anche per l'esperienza ce sto vivendo a livello sanitario, fa si che io ami godere ogni istante del giorno che vivo. L'amicizia, l'uguaglianza e la sincerità nei rapporti personali sono, ami avvio, le fondamenta sulle quali l'essere umano dovrebbe basarsi. Ecco perché ho ritenuto importante ricordare questi valori attraverso il mio breve romanzo.
 
«È stato difficile per te aprire il cassetto dei ricordi e con onestà e partecipazione raccontare episodi privati della tua vita? O è stata piuttosto una catarsi necessaria in un momento particolare della tua vita, quello in cui si comincia a fare il bilancio di ciò che si è, e di ciò che si è stati?».
Non è stato difficile aprirmi ai ricordi, in quanto essi rappresentano, per la maggioranza, momenti felici e spensierati. E stato difficile scrivere gli ultimi due capitoli nei quali ho dovuto affrontare nuovamente determinati episodi dolorosi. Forse è stata sia una sorta di bilancio ( essendo trascorsi vent'anni dall'affitto dell' azienda ) sia di catarsi pensando all'ultimo capitolo, che non voglio spoilerare, ma che mi ha aiutata a ripercorrere con più lucidità certe situazioni.
 
«Credo che questa sia una domanda comune tra chi ha letto il tuo romanzo: Gli eventi all'apparenza inspiegabili accaduti nell'Azienda agricola hanno poi trovato una spiegazione razionale, o sono ancora avvolti nel mistero?».
Purtroppo questi strani avvenimenti non hanno ancora avuto una spiegazione. Nel corso degli anni, con l'aiuto della tecnologia, internet in primis, abbiamo svolto tante ricerche ma non abbiamo mai avuto risposte esaurienti. Persino il citato film horror di serie da botteghino non è mai stato più trasmesso e non lo abbiamo mai trovato in nessun video noleggio.
 
«In Radici d'infanzia, ali di vita l'Azienda agricola della tua famiglia è rappresentata come una sorta di “Isola che non c'è”, un parco giochi dove da ogni più piccola cosa o evento si può trarre divertimento. Non si può non citare il villaggio immaginario costruito con i rottami, o il cimitero degli animali diventato luogo di avventure e misteri. Il vostro gruppo di amici/eroi ricorda quello di tanti film anni ottanta (di cui citi anche qualche titolo all'interno del romanzo). Come è stato vivere in quegli anni in cui non c'era internet, e in cui si provava un forte senso della scoperta e dell'avventura, non ancora anestetizzato dalla possibilità odierna di avere tutto il mondo a portata di computer?».
E' stato meraviglioso. E' vero che non potevamo fare altrimenti quindi si è fatta di necessità virtù, ma pensando ora all'infanzia che vivono i ragazzini ( io stessa ho un figlio di 11 anni ) ritengo che  si dovrebbe dare più spazio alla loro immaginazione, privandoli, almeno ogni tanto, di tutti i benefit di cui godono ora. Noi avevamo la possibilità di usufruire di un luogo che ci ha aiutato molto nello sviluppare la nostra creatività, ma vedo che quando porto mio figlio con gli amici in campagna dai suoi nonni, si comportano proprio come facevamo noi, dimenticando tablet o altro. L'ambiente sicuramente aiuta tantissimo.
 
«I romanzi di genere autobiografico danno al lettore la possibilità di entrare nella mente e nei ricordi di uno scrittore. Ci sono autobiografie che vorresti consigliarci, e che magari hanno ispirato il tuo lavoro?».
Sicuramente “ Non vi lascerò orfani “ di Daria Bignardi e  “ Spingendo la notte più in la “ di Mario Calabresi
 
«Di cosa parlerà il tuo prossimo romanzo? Sarà ancora un'autobiografia?».
No, il mio terzo romanzo, che a breve sarà presentato è di tutt'altro tipo. E' il primo volume di una trilogia romance che narra le vicende di quattro giovani protagonisti, dei loro intrecci sentimentali e amorosi, dei primi tradimenti sia a livello di amicizia che di amore e dei primi problemi che si affrontano durante l'adolescenza. Il mio intento, con i successivi due volumi, sarà quello di far crescere i miei protagonisti insieme al lettore.
 
Titolo: Radici d'infanzia, ali di vita
Autore: Mirca Ferri
Genere: Narrativa autobiografica
Casa Editrice: Edizioni Eracle
Collana: Adef
Pagine: 80
Codice ISBN: 9788867432905
 
 
https://www.facebook.com/mirca.ferrigoldoni
https://www.instagram.com/micferri/
http://www.eraclesrl.it/
https://www.amazon.it/Radici-dinfanzia-vita-Narrativa-Vol-ebook/dp/B07GYY417G
 

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