Nightguide intervista i These new puritans

Nightguide intervista i These new puritans


I These new puritans tornano con un nuovo disco dopo sei anni: Inside the rose è più complesso e meno rigido del passato Field of reeds, ma non meno interessante, sperimentale e diretto. Ne abbiamo parlato con loro.


 



 
Inside the rose è uscito sei anno dopo Field of reeds. Pensate che la vostra musica e il vostro modo di comporre siano cambiati?
Tutto è cambiato: la musica è più sensuale e meno austera, ma sempre affilata. E' un po' più estroversa forse, ma ha elementi di tutto ciò che abbiamo fatto nel passato, e la band è apssata da due a tre elementi.
Un altro cambiamento è nel fatto che mi sono trasferito a Berlino, abbiamo messo su uno studio in uno studio della DDR dove producevano radiodrammi, propaganda e gli effetti Foley, quattro stanze degli anni 50. Guidavo davanti a un mare di vetri rotti e agenti chimici che mi soffiavanoi in faccia dalle cementizie per arrivarci, e una volta lungo la strada ho visto due uomini che lottavano: uno inseguiva l'altro con una sbarra di metallo, ma ogni volta che la alzava gli cadevano i pantaloni e restava li, a culo nudo, poi se li tirava su e ci riprovava. Questa è vera perseveranza. Tutte queste esperienze ti cambiano e cambiano ciò che fai. Credo molto nel prendere ispirazione dalla vita e non da altra arte. Non so bene come il culo nudo del tizio ci entri, ma sono sicuro che ci entri! Berlino è un buon posto per seguire i tuoi istinti.


Avete tre nuovi singoli: Into the fire, Inside the rose e Where the trees are on fire. Ora, so che vi sembrerà che vi stia chiedendo quale sia il vostro figlio preferito, ma fra queste tre canzoni ce n'è una particolarmente speciale per voi, e perché?
Probabilmente Where the treees are on fire, è l'unica canzone che abbiamo registrato che abbia sognato quindi per me occupa un piccolo spazio speciale nella mia mente. Per quanto possa sembrare un clichè, è così che è nata: ho sognato la melodia e la maggior parte del testo, ho passato un periodo in cui sognavo un sacco di musica. Per la maggior parte era una schifezza, pessimo synth pop dagli anni '80 o pub rock, ma questa era la migliore di tutte.


Restiamo sul tema: cosa vi ha fatto scegliere Inside the rose come title track?
Beh, è una specie di doppio senso, ma mi piace l'idea di lasciare che una piccola cosa, un piccolo momento, ti travolga e cambi il tuo mondo.


Siete stati in Italia da poco, se non mi sbaglio: cosa vi aspettavate dal nostro paese, e cosa ci dovevamo aspettare da voi?
L'Italia è il primo paese in cui siamo stati in tour, avevamo circa 17, 18 anni quando ci siamo stati, quindi abbiamo un sacco di associazioni e ricordi Era tutto abbastanza caotico, ma in un modo positivo. Mi ricordo che abbiamo suonato in un club con un enorme pitone nei muri: i muri erano trasparenti, e questo pitone ci viveva dentro. Ci siamo portati dietro vibrafoni, fogli di metallo e un sacco di elettronica e percussioni.


Avete lavorato con artisti come Bjors, Graham Sutton o Andrè de Ridder: sono molto diversi fra loro, cosa che che testimonia la vostra poliedricità...come è andata?
Non lo so esattamente...giuro, non ne sono sicuro!


Ci puo dire i tuoi tre dischi preferiti?
Rock bottom - Robert Wyatt
Doc at the radar station - Captain Beefheart
Outside - David Bowie (questa è per George)

inside the rose, interviste, these new puritans

Articoli correlati

Interviste

“Armistizio” di Elena Mazzocchi, storie di adolescenti (e non solo) nella Roma contemporanea

17/04/2024 | Bookpress

L'autrice ci parla del suo romanzo di formazione in cui racconta una storia intensa che esplora i tormenti dell'adolescenza e il complesso passaggio verso l'età adulta...

Interviste

Intervista a Ivan Nossa, autore del manuale “La Legge di Attrazione per Principianti”.

10/04/2024 | Bookpress

Ivan nossa è uno scrittore e divulgatore; la sua passione per la crescita personale e la ricerca interiore lo portano a quarantasette anni a cambiare completamente perco...

Interviste

Intervista a Simon Schiele, autore del romanzo “Jäck atto III: La Stirpe Antica”.

21/03/2024 | Bookpress

Simon schiele è nato a torino nel 1996; nonostante la sua giovane età, ha già all'attivo cinque romanzi. L'autore ha mantenuto la promessa fatta al sé stesso bambino:...

424677 utenti registrati

17087926 messaggi scambiati

17583 utenti online

28010 visitatori online