Nightguide intervista La Scala Shepard

Nightguide intervista La Scala Shepard


La Scala Shepard è un'alternative rock band nata nel 2015 a Roma, nel quartiere di Trastevere, e fondono rock internazionale e trdizione cantautoriale pop italo/mediterranea con all'attivo due EP e un buon numero di show in giro per la penisola. Di passaggio, il primo EP, è uscito nel 2015 mentre Eureka, il secondo lavoro, è uscito nel 2016. Autoprodotti e grandi lavoratori, nel maggio del 2017 hanno registrato il sold-out al Wishlist Club di Roma in collaborazione con Italian Stail, l'anno successivo sono saliti sul palco del Teatro Studio Borgna dell'Auditorium Parco della Musica e ora, a Ottobre 2019, hanno fatto uscire il loro primo album chiamato Bersagli. Il disco, caratterizzato da chitarre distorite, sintetizzatori e drum machine, viaggia tra canzone d'autore italiana e rock britannico.





Siete nati nel 2015 e non avete perso tempo: vi siete autoprodotti il disco e siete partiti in tour, di nuovo organizzato da soli, fra piazze, strade, arte di strada e locali. Personalmente credo che sia la via più bella, ma più difficile da intraprendere per un musicista. Sei libero di fare quello che vuoi, ma è un po' tutto in salita. Cosa vi ricordate meglio del 2015, cos'è che vi è rimasto più addosso?
Il paradosso vuole che di quel 2015 ci ricordiamo quanto, invece, sembrasse tutto in discesa. Proprio perchè stavamo muovendo i primi passi come artisti di strada, non eravamo minimamente in contatto con la musica vera. Intendo quella che si muove nei locali di Roma, quella veicolata dagli (ora) amici di Spaghetti Unplugged, quella delle etichette indipendenti che cominciavano a prepararsi al grande salto. Ignari delle responsabilità e del peso di tutto ciò che si muove attorno all'uscita di un disco vivevamo meglio, ma lontani dalla realtà.


Avete continuato a fare tutto da soli, fino a guadagnare il sold out al Wishlist club di Roma, la vostra città: come ci si sente a raggiungere un traguardo simile, tutto da soli?
Nei primi due anni del percorso siamo stati accompagnati da varie entità, a vario titolo. Il nostro secondo EP, ad esempio, fu co-prodotto da Aloha Dischi e ai tempi del concerto al Wishlist e poi in Teatro Studio (in Auditorium a Roma) cominciava l'affiancamento con Ludovica Russo, la nostra attuale referente e manager. E' lei che ci ha traghettati da lì (con una rigida organizzazione che definirei sovietica) a ciò che sta portando fuori dalla sala prove e dagli studi di incisione Bersagli.
Se Bersagli esiste è anche grazie a Igor Pardini che ne ha curato la produzione artistica e a Gianmarco Dottori che ha supervisionato i lavori di arrangiamento; mentre un grazie speciale va a Guglielmo Nodari e Valerio Smordoni che hanno lasciato delle loro chicche di synthetizzatori qua e là in giro per il disco.
Evidentemente, ad un certo punto, fare tutto da soli non bastava più.


Bersagli, il vostro primo disco in studio, è datato Ottobre 2019. Quali sono i vostri, di bersagli, e vi siete mai sentiti bersagli voi stessi?
Bersagli è sentirsi bersagli... anche DI noi stessi. All'interno dei brani c'è un forte riferimento alle insicurezze della nostra generazione, alle difficoltà legate al raggiungimento degli obiettivi preposti, alle storie d'amore (e alle storie dei rapporti di qualsiasi tipo) nelle quali siamo incapaci di superare gli ostacoli che CI siamo posti. Per questo Bersagli è un disco per molti. Perchè a volte ha la presunzione di raccontare alcuni aspetti del quotidiano di tutti.


Bersagli suona come un sogno ossessivo fatto da Salvador Dalì in coppia con il batterista dei Locust. Credo sia un disco al vetriolo e, in un momento in cui tutto sembra puntare verso un tipo di musica iperprodotta è una ventata di aria fresca. E' il vostro modo per dire che, in ogni caso, andrete dritti per la vostra strada o è semplicemente quello che fate e che vi viene naturale? O magari tutti e due!
E' entrambe le cose. Ci siamo convinti del fatto che fare un disco sincero, spontaneo, di pancia potesse essere la formula giusta per la nostra prima uscita. Siamo figli degli anni '90 e dei 2000. Dei Blur, di Cobain e Grohl, e dei nostrani Bluvertigo, Baustelle, Afterhours per non parlare di tutta la scena cantautorale e pop che va da De Andrè a Battiato. Tutti questi artisti hanno sempre fatto nei loro dischi ciò che, col senno di poi, li ha resi unici: sono stati loro stessi. A volte più popolari, a volte più sperimentali (non credo sia semplice gestire una carriera discografica a spasso nei “decenni dei mille stimoli da ultra evoluzione tecnologica”) ma pur sempre riconoscibili.
Con Bersagli abbiamo provato a mettere in pratica questa lezione. E dal responso che ci stai dando... forse un po' ci siamo riusciti.


In caduta libera dite che “Le donne intorno a me stanno crollando”. Cosa significa, di preciso? (lo chiedo perché altrimenti resto curiosa e non ci dormo di notte)
“Le donne intorno a me stanno crollando” e, nonostante questo, “i palazzi sono ancora in piedi”. E' un punto di equilibrio molto precario.
Ho vissuto e continuo a vivere nel mio nucleo familiare circondato da donne. Da donne forti. Realizzare che anche loro hanno delle fragilità, e che spesso queste siano generate da una cultura retrograda e anti-progressista, è stato un punto di rottura forte con me stesso. Crollano dei punti di appoggio importanti, crollano delle certezze e tu diventi (di nuovo) bersaglio di te stesso, delle tue ansie e della tua incapacità di crescere.


Ritorniamo un attimo all'inizio: il vostro percorso è il classico percorso della rock band, che nasce, sgomita e si fa strada da sola accrescendo e guadagnando sempre nuove esperienze. Quando credete che aiuti davvero, adesso, entrare nel mondo dei reality show dove tutto è giò pronto e va alla velocità della luce? Pensate che sia un percorso che aiuta davvero i musicisti o no?
Se hai il coraggio di mettere degli adolescenti dentro un palazzetto e farli insultare da migliaia di persone nel momento in cui il giudice deve scegliere “chi vive e chi muore”, non solo stai facendo della violenza ad un'intera generazione ma stai anche facendo uno show poco musicale e di dubbio gusto. O no?


Dove porterete Bersagli? Ci sono date in arrivo?
Faremo qualche data di Anteprima del Tour di Bersagli che si chiuderà con un grande concerto a Roma, a Largo Venue, il 18 gennaio. E poi da Febbraio arriverà tutto il resto.

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