Nightguide intervista Cecilia Stallone

Nightguide intervista Cecilia Stallone


Mi dispiace, il nuovo singolo di Cecilia Stallone con la partecipazione della rapper Vaitea e della ballerina Alice LaScotti, è uscito il 29 Novembre. Mi dispiace è un pezzo r'n'b costruito sui cori e arricchita in seguito da un arrangiamento di chitarra stile western per avvicinarsi a ambientazioni stile Thelma e Louise. Il testo affronta il tema della separazione con fermezza e sarcasmo parlando però soprattutto di ribellione: racconta la storia di due donne che non si sentono capite dal proprio compagno e decidono di mettere fine a questa relazione insoddisfacente. Mi dispiace è il primo singolo ufficiale tratto dall'EP Fiabe urbane, un viaggio fra soul e hip hop in uscita nel 2020, gia anticipato dal singolo Ti vengo a cercare, presentato il 30 Ottobre 2019 con un lyric video. Cecilia Stallone, Vaitea e Alice LaScotti sono parte del collettivo Fly Girls capitanato da Vaitea, nato nel novembre 2010 dalla volontà di riunire le migliori esponenti della scena musicale black milanese in una serata a scopo benefico, trasformatosi poi in un collettivo di mc's, dj, cantanti e beatboxers.

Fai parte di un mondo, quello dell'hip hop, che ha fama di essere maschilista e misogino. E' vero, o le cose stanno cambiando?
Il mondo hip hop è sicuramente misogeno ma non meno di tanti altri ambienti musicali. La differenza è che l'hip hop è meno ipocrita e caratterizzato da un linguaggio diretto e spesso provocatorio e il maschilismo,quando c'è,viene dichiarato. Ma in fondo non è un problema del genere musicale come si tende a pensare,bensì dei singoli individui. Chi attacca le donne ha problemi personali,frustrazioni,irrisolti e dovrebbe andare dallo psicologo oltre che informarsi e leggere qualche libro in più. Detto ciò negli ultimi anni le donne si sono prese sicuramente più spazio e le cose stanno radicalmente cambiando. Tuttavia credo che ci voglia ancora molto tempo per estirpare secoli e secoli di oppressione nei confronti del sesso femminile.


Il collettivo Fly Girls di Milano è una delle realtà dedicata a questa scena tutta al femminile. Ammetto la mia ignoranza sul genere, quindi te lo chiedo pari pari: ci sono altri collettivi del genere in Italia? E sai se in Europa sia una cosa più comune?
Che io sappia non ci sono altri collettivi al pari di Fly Girls Milano,in Italia. Per quanto riguarda l'estero francamente non saprei dirti.


Parti come flautista, e ora fai parte del mondo del rap e dell'hip hop: cosa ti ha fatto svoltare, c'è un artista o una canzone specifica che ti hanno fatto pensare “oi, questa roba non è male”?
Non ce ne è uno solo,ce ne sono tanti legati al mondo della black music. Se parliamo prioprio dei primi stimoli mi ricordo che quando ero una ragazzina mi colpì Prince con Kiss,Alicia Keys con How come you don't call me (scoprii più tardi che era una cover dello stesso Prince) Poi Fabri Fibra ai tempi di Turbe giovanili,gli Articolo 31 con Così Com'è. Ma la cosa che mi appassionò di più fu sciprire che c'era tutto un mondo legato all'improvvisazione chiamato freestyle.Rimasi stregata dalla magia di questi rapper che si trovavano al Muretto di Milano per sfidarsi in freestyle (quando ci andavo io c'erano quelli che sarebbero diventati Emis Killa e Fedez e molti altri) e improvvisavano su delle basi fatte col beat box. Iniziai ad ascoltare molto e a fare beat box per accompagnare queste sfide. Credo fu proprio l'elemento improvvisativo a conquistarmi il cuore.


Al momento, e fa anche un po' specie dirlo visto che siamo quasi nel 2020, una donna spesso viene
ritenuta incompleta se non ha un compagno, una famiglia, dei bambini o se proprio non ne vuole. Mi dispiace è un po' una mattonata contro questa finestra. Tu come ti trovi in questo ambiente culturale che da un lato vorrebbe le donne sexy e disponibili a prescindere, e dall'altro le piazzerebbe in casa a fare le mamme e basta? (ma gli anni '20 non erano finiti?)
Mi trovo a disagio. Mi trovo a disagio perchè mi rendo conto che questa emancipazione è più un'apparenza che una sostanza. Ci raccontano che ormai siamo emancipate e che possiamo scegliere chi essere ma non è così vero. La pressione sociale sul dover aderire a dei modelli che non abbiamo scelto è ancora troppo forte,il giudizio ancora troppo duro e spietato nei confronti delle donne che fanno scelte diverse. Non vale dire a una donna che è libera di scegliere per sè e poi farla sentire in colpa ed emarginarla se non si è conformata. Credo ci sia molta ipocrisia su questa tematica e che ci voglia ancora molto tempo perchè il ruolo maschile e quello femminile trovino un nuovo equilibrio che funziona.


Domanda tecnica: Mi dispiace anticipa qualcosa? C'è anche un disco in arrivo? E come è stato lavorare con Vaitea e la ballerina Alice LaScotti, entrambe parte del tuo stesso collettivo?
"Mi dispiace" anticipa Fiabe Urbane EP,il mio primo lavoro solista. Fiabe urbane sarà un lavoro trasversale dal Sound Black, ma che non rinuncia ai ritornelli pop all'italiana. Si respira Soul, Jazz, Hip Hop, ma il risultato è comunque accessibile ad un pubblico italiano. In Fiabe urbane parlerò di stereotipi di genere, di relazioni sentimentali,fino ad arrivare a tematiche sociali più impegnate.Credo che sarà un'opera in cui potranno rivedersi soprattutto le donne. L'EP avrà una produzione elettronica e allo stesso tempo suonata, in cui entrambe le anime potranno sposarsi amabilmente senza che nessuna sovrasti l'altra. Lavorare con Vaitea e Alice La Scotti è stato molto divertente,abbiamo riso molto. Ci conosciamo da più di dieci anni e siamo legate da un sentimento di stima e di amicizia sincero. Inoltre sono due super professioniste dl settore,non potevo chiedere di meglio.

cecilia stallone, fly girls, interviste, mi dispiace

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