Nightguide intervista Carme

Nightguide intervista Carme


Carme, classe 1999, è uno delle promettenti nuove leve del cantautorato italiano: Nobody, il suo singolo di debutto, è uscito il 17 Aprile ed è il tentativo di rimettere in ordine i pensieri dopo la fine di una relazione sentimentale. Portatore di un sound che attinge a R&B e alternative, Carme è uno che ha deciso di vendere la playstation per comprarsi la chitarra elettrica e mettere su una band, i Wave Out. Dopo anni passati a suonare e imparare, nel 2019 inizia a lavorare al suo primo EP, Goodbyes. Nobody è il primo singolo, scelto per il suo debutto nel mondo musicale fra i quattro pezzi che compongono il disco.



Hai detto che questo singolo, Nobody, è il tuo inizio nel mondo della musica, il primo passo per fare sul serio. Come ti fa sentire far uscire la tua musica per farla ascoltare a tutti, visto anche il contenuto molto intimo della canzone, e come ti fa sentire farla uscire in un periodo strano come questo?
Poter far sentire quello che ho creato agli amici e tutte le altre persone per me è già un grandissimo traguardo. Il fatto che qualcuno ascolti una canzone in cui hai messo una parte di te e a cui hai dedicato tempo e impegno è una sensazione fantastica. Il contenuto si, è molto intimo, ma sinceramente non provo paura o imbarazzo ad espormi. Penso che in un modo o nell'altro tutti quanti ci siamo trovati in determinate situazioni e abbiamo provato determinate emozioni. A volte lo dimentichiamo, ma condividiamo tutti molte più cose di quante pensiamo. La situazione che stiamo vivendo è certamente strana, ma fare uscire musica in questo momento non è poi così male. Siamo molto connessi e abbiamo un po' più di tempo per fare le cose cose con attenzione, e l'attenzione alla propria musica e alle proprie parole è quanto di più bello un musicista possa desiderare.


Seconda parte della domanda: per fare uscire un nuovo autore, e nuova musica in questo periodo servono sia coraggio che incoscienza. Da quale parte pendi, tu?
Pendo abbastanza dalla parte dell'incoscienza, ma ho fatto tutto con molta consapevolezza. Io e le persone che mi stanno dando una mano in questo progetto abbiamo pensato un metodo “alternativo” per sostenere la nascita e la crescita di questo mio primo singolo. Chissà, magari ci vuole coraggio per essere incoscienti.


Restiamo sul tema, perché è un tema che è complicato evitare: sei di Milano, capoluogo della regione più colpita dalla pandemia qui in Italia. La situazione che hai vissuto è entrata nella tua musica?
Questo ancora non lo so dire. Sicuramente però ha cambiato il modo in cui sto facendo e farò musica. La mia creatività è stata un po' scossa e per mantenerla attiva ho dovuto trovare dei canali diversi da quelli a cui ero abituato. Mi sono dedicato molto a tracce strumentali sia per i cortometraggi a cui sto lavorando con l'università sia per progetti personali. Bisognerà pensare ad un nuovo modo di fare le cose per adattarsi alla situazione, così da riportare nuovamente la musica ma anche l'arte tutta nella quotidianità delle nostre giornate.


Nobody è una canzone che ti è servita a cercare di mettere ordine dopo una relazione finita. Credi che la musica possa essere catartica in questo caso come in altri? Che possa aiutare a risolvere e capire i problemi?
La musica è principalmente catartica, almeno per me. Credo però lo sia in modalità diverse quando la crei e quando la ascolti. Non penso risolva davvero i problemi, ma quando scrivo una canzone mi è data la possibilità di rendere più razionali i pensieri che ho in testa e affrontarli con più lucidità e consapevolezza. Quando invece ascolto un brano in cui ritrovo una situazione simile a quella che sto vivendo, chiedo alla musica di accompagnarmi e di darmi la possibilità di sfogare le mie emozioni.


In questo momento non puoi suonare in giro, e non si sa quando sarà di nuovo possibile: che stratagemmi hai adottato, se ne hai adottati, per far conoscere la tua musica a tutti?
Questo è uno degli aspetti più problematici del momento. Suonare dal vivo è qualcosa di cui difficilmente si può fare a meno. Armati però di pazienza e creatività bisogna sfruttare gli tutti strumenti che abbiamo a disposizione per continuare a fare ascoltare la nostra musica. Quello che sto facendo e continuerò a fare è creare contenuti video per le varie piattaforme e sicuramente pubblicare più spesso nuovi brani.


Domanda a cui non si scappa: ci dici I tuoi tre dischi preferiti?
Quelli del cuore sono:
The Smiths - The Smiths
Darkness on the Edge of Town- Bruce Springsteen
For Emma, forever ago - Bon Iver

carme, interviste emergenti, interviste musica, nobody

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