NIGHTGUIDE INTERVISTA IL RAPPER LIBERO

NIGHTGUIDE INTERVISTA IL RAPPER LIBERO

LIBERO è un ragazzo che cresce nella periferia di Genova con la passione per la musica dei grandi cantautori. L'arrivo a Milano, l'amicizia con Fabio Moretti, produzione, scrittura, live show. Attualmente in studio, è al lavoro sui suoi brani “urban pop”: istantanee biografiche che seguono la metrica del rap, melodie cantate dalla sua voce graffiante, hip hop influenzato dal pop cantautorale e accompagnato live dal suono energico della sua band.
Noi l'abbiamo incontrato prima della sua data zero alla Santeria Paladini di Milano avvenuta l'8 Novembre.

 
NG. Parlaci un po' di te per farti conoscere ai nostri lettori. Chi è Libero?
LI. Ciao e grazie davvero per l'intervista. Libero è prima di tutto il mio nome anagrafico, questo per dire che c'è una relazione simbiotica tra quello che scrivo e quello che vivo.
Dovessi autodefinirmi direi di essere un miscuglio. Musicalmente ho messo i piedi in molte scarpe, amo i cantautori, sono cresciuto con il rock, scrivo canzoni pop e ho lavorato ad un po' di tracce urban e rap come producer. Questo minestrone è esattamente lo specchio della mia vita: compagnie “sopra le righe” e liceo Classico, libri e rock band. Ho scritto un brano a proposito che sarà più chiaro di quanto non lo sia io ora.
 
NG. Guardando un po' la tua storia mi sembri un ragazzo orgogliosamente fuori dagli schemi che impongono spesso compromessi. Come ti vedi inserito nell'attuale industria musicale?
LI. Sono orgoglioso se contestualizziamo le origini. Vengo da Genova, una città operaia, brontolona, burbera. Seppur artisticamente florida è una città che dice sempre “no” fino a convincerti che nulla è possibile e che fuori dalle sue braccia non esista niente di meglio quindi “fattela andare bene, tanto è così e basta”. È difficile darsi un tono.
Non ho pensato a collocarmi a livello discografico e qualche A&R mi ha fatto notare il fatto che la mia musica possa essere difficilmente collocabile però non mi importa molto in realtà: faccio quello che so fare nel modo che mi soddisfa di più senza pensare a cosa funziona ma allo stesso tempo non faccio l'alternativo, faccio solo quello che mi viene e che mi piace.
 
NG. C'è secondo te un modo sano di diventare “famosi”, diventare “influencer” di valori più concreti senza necessariamente lasciarsi ingurgitare dalla notorietà?
LI. Non lo so sinceramente, la fama dovrebbe appartenere più alla musica e meno ai personaggi che la contornano forse, mi piace pensare che il successo arrivi un po' per sbaglio, quando non fai apposta.
 
NG. Tu come ti vedi tra 10 anni?
LI. Non ne ho davvero idea. Sono in un momento di poco equilibrio, sto cercando un assetto. Ho paura, di fallire, di non riuscire a crescere, ma continuo a lavorare 20 ore al giorno sui miei progetti. Tra 10 anni spero di aver tenerezza per ciò che ho appena detto. Dovessi fallire completamente nei miei intenti andrei in Africa a rendermi utile con il volontariato (cosa già fatta), di certo non spenderei  8 ore della mia vita in un ufficio per 40 anni.
 
NG. E che cos'è per te la musica? Riusciresti a dirci le prime 3 parole che associ a cosa rappresenta la musica per te e perché?
LI. Necessità, il motivo per cui lo faccio. Frustrazione, che segna i margini di ciò che faccio. Libertà, la diretta conseguenza.
 
NG. Negli ultimi anni si è assistito ad uno sdoganamento velocissimo (dopo anni di ombra) dei generi rap e hip pop. Per un genere musicale uscire dalla nicchia è sempre un'arma a doppio taglio. Si ha la possibilità di arrivare a più persone ma poi di contro si assiste ad una mercificazione della musica. Chi sono per te gli artisti di riferimento? Quelli che credi abbiano mantenuto una propria identità?
LI. Stimo su tutti Marracash. Ha mostrato la sua radice e ne ha fatto un trofeo con una capacità lirica incredibile.
 
NG. L'8 debutterai con un live di presentazione al Santeria. Come ti senti? Cosa ti aspetti?
LI. Mi sento stimolato, emozionato. Mi aspetto di fare bene, di migliorare il sound, di rodare me stesso e la band e di divertirmi che è sempre l'ambizione più grande. Il pubblico è tutto da formare.
 
NG. Quali sono i tuoi progetti futuri per il 2018?
LI. Ho un po' di singoli pronti che voglio raccontino di me, li farò uscire perché la gente si accorga che esisto. E tanto live.
 
NG. Ultima domanda. Raccontaci 3 album che mai potrebbero mancare nella tua collezione.
LI. Greatest hits di Bruce Springsteen, Anime Salve di Fabrizio De André e Dark Horse dei Nickelback.

Intervista  a cura di Luigi Rizzo.
 

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