L’architettura organica americana

L’architettura organica americana

In America, alla fine del secolo, prese avvio una nuova tendenza architettonica, che si basava su l'uso dell'acciaio per la costruzione di edifici multipiano - i grattacieli - con minor vincoli stilistici, rispetto a quelli imposti dalle tradizioni di matrice europea. Nel 1871, un incendio distrusse quasi completamente Chicago. Nei decenni successivi, l'opera di ricostruzione permise la sperimentazione su grande scala delle nuove tecnologie architettoniche. Una visione comune accompagnò i professionisti coinvolti nell'impresa, facendoli identificare nella cosiddetta «scuola di Chicago» (tav. 71).
Lo spirito che informava questa nuova tendenza univa due caratteristiche della cultura americana: il pionierismo, nello sperimentare nuove frontiere, e il pragmatismo utilitaristico, che li portava a soluzioni pratiche, meno vincolate a formalismi inutili. In questa cultura si formò anche Louis Sullivan, al quale viene attribuita la celebre frase: «form follows function» - la forma segue la funzione. Ossia, la forma di un edificio deve essere la diretta conseguenza della funzione che esso deve svolgere. Oggi l'affermazione può apparirci banale. Non lo era alla fine dell'Ottocento, quando si progettavano stazioni ferroviarie che sembravano chiese gotiche, o banche che sembravano terme romane, o borse che sembravano cattedrali romaniche, o ville di campagna che sembravano templi greci.
Da qui prese l'avvio anche il maggior architetto americano di tutti i tempi, Frank Lloyd Wright, la cui opera architettonica, improntata a quella visione successivamente definitiva architettura «organica», doveva profondamente influenzare la moderna cultura architettonica.
Wright ignorò del tutto le tradizioni artistiche europee, mostrando invece maggior interesse per le culture precolombiane e per quella giapponese. La sua architettura si basava su considerazioni funzionali, ma era anche molto attenta ai materiali che utilizzava - sfruttando le loro insite possibilità estetiche - e ai siti in cui inseriva gli edifici. Il continente americano era meno segnato, rispetto all'Europa, dal paesaggio storicamente antropomorfizzato, e pertanto gli edifici potevano inserirsi in una natura più incontaminata e selvaggia. Gli edifici che Wright riusciva ad ambientare in tali contesti, finivano per esaltare questi luoghi, e la sua architettura sembrava sorgere direttamente dal terreno e dalla natura, dalle rocce e dagli alberi.
Tra le sue realizzazioni più famose, vi fu «Falling Water», la Casa sulla Cascata. Realizzata nel 1936, la casa si inseriva con una naturalità poetica, in un ambiente decisamente singolare. Le due ampie terrazze, a sbalzo sulla cascata, creavano un effetto quanto mai suggestivo, dando l'idea che l'acqua sgorgasse direttamente dalla casa, o da una grotta, per metà naturale e per metà costruita dall'uomo
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