QUEI BRAVI RAGAZZI

QUEI BRAVI RAGAZZI

Un film che per cast, screenplay, premi ricevuti, regia e trama è diventato ormai un cult del cinema!
Titolo originale “GoodFellas”, per la regia di Martin Scorsese e con un cast magistrale (Robert De Niro, Ray Liotta, Joe Pesci, Paul Sorvino, Lorraine Bracco, un giovane Samuel L. Jackson, Tony Sivero e molti altri ancora).
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Un mob movie drammatico e crudo, ma allo stesso tempo ilare e goliardico, uno spaccato a volte quasi un documentario sulla vita dei gangster medio borghesi della New York che va dagli anni '50 agli anni '80.
Tratto dal best seller "Wiseguys" di Nicholas Pileggi, scritto sulla base delle testimonianze del pentito di mafia Henry Hill trattasi di una storia vera.
Un film che merita in tutto e per tutto di essere visto e rivisto.
La Trama.
Henry Hill è cresciuto nel quartiere italo-americano di Brooklyn, ed è cresciuto nel mito dei mafiosi che regnavano su quelle strade. È cresciuto fino a diventare un mafioso di medio livello, il braccio destro dell'irlandese James Conway. Ma nella loro 'compagnia' c'è quella testa calda di Tommy DeVito, che una sera perde la pazienza e ammazza un intoccabile. E per il gruppo di bravi ragazzi la strada si fa dura.
"Che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster. Per me, fare il gangster è sempre stato meglio che fare il Presidente degli Stati Uniti".
Questo è ciò che dice il vero Henry Hill al giornalista Nicholas Pileggi, che l'ha riportato nel libro da cui Scorsese ha tratto questa pellicola. E questo è ciò che la voce fuori campo di Ray Liotta dice in apertura di film, stabilendo da subito l'ottica nella quale i protagonisti vengono inquadrati e lo stile di vita che per buona parte della proiezione gli vediamo tenere. Ma anche se, come dice il sottotitolo originale, racconta 'tre decadi si storia della Mafia', "GoodFellas" non è un film che fa dei mafiosi degli eroi, come invece succedeva nel "Padrino": i protagonisti sono dei pesci piccoli, che difficilmente possono davvero arricchirsi con la criminalità e che rischiano di pagare a caro prezzo ogni loro più piccolo errore.
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Il film è una dimostrazione di maestria da parte di Martin Scorsese, che sa dosare gli elementi della sceneggiatura in modo da raccontare la storia con stile epico ma senza mai stancare, nonostante le quasi due ore e mezza di proiezione. Il regista si prende infatti il tempo che ritiene necessario per sottolineare i diversi passaggi drammatici, per tratteggiare nel giusto modo i diversi personaggi, per inserire con la giusta attenzione i diversi elementi che contribuiscono allo sviluppo della storia.
Essendo un film di mafia, peraltro uno dei migliori (e il miglior Scorsese in assoluto), non è scevro da scene di violenza, fin dall'inizio. Violenza molto secca, dura, che arriva improvvisa come gli scatti d'ira del personaggio di Joe Pesci e riporta la nostra attenzione sullo scorrere degli eventi, in caso ci fossimo distratti ad osservare la perfezione stilistica del film. In questo caso è la tecnica cinematografica che la pellicola mette in mostra, sia da parte della troupe che da parte del cast, che regala agli spettatori le emozioni che questo tipo di film sa trasmettere. E se il modo in cui Scorsese narra il finale può far storcere qualche naso, è indubbio che le parole di Ray Liotta con cui il film si chiude rappresentino tutto fuorché un happy ending.
.E ORA BUONA VISIONE!!!
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